Scheda 2
Sensibilizzazione all'eguaglianza ed agli stereotipi
GIOCARE CON GLI STEREOTIPI

Le constatazioni

Partecipare a una riunione o a un percorso formativo che ha come oggetto l’identità sessuale o gli stereotipi sessuali può apparire fuori luogo, persino singolare , ad un certo pubblico. Può essere interessante ridefinire queste resistenze culturali attraverso il gioco e portare i partecipanti a prendere poco per volta coscienza del peso dei ruoli sociali dei sessi sulle nostre vite quotidiane.

Obbiettivi

  • Introdurre rapidamente il tema degli stereotipi sessuali
  • Presa di coscienza dei ruoli sociali differenziati dai sessi e della partecipazione di ciascuno alla riproduzione di questi ultimi
  • Incontro ludico teso alla creazione di un clima di fiducia per il lavoro che seguirà.

Target a cui si mira

Qualsiasi pubblico (Professionisti nel campo dell’educazione e dell’animazione, genitori,…)

La scelta della variante dovrà essere adattata in funzione delle caratteristiche del gruppo, del loro livello di sensibilizzazione ai temi dell’uguaglianza, della durata della formazione …

Le condizioni di riuscita

  • Queste attività sono utili per stimolare l’incontro, un modo di entrare nel vivo dell’argomento. Non cercare di analizzare le proposte del gruppo (mimi, perché sono donna perché sono uomo).
  • E’ interessante dedicare un tempo allo scambio in gruppo dopo le attività (reazioni, sorprese, risonanze …)
  • Queste attività devono contribuire a distendere il clima , non esitare a provocare ed assecondare delle situazioni umoristiche.

Parole - Chiave

Biografia
Discriminazione
Educazione
Gioco
Ruoli sociali sessuali
Stereotipo
Vita quotidiana

Procedimento

Più varianti (che ciascuno può cercare di migliorare…) :

  1. « Chi sono? »
    Appena arrivati, si chiede a ciascun partecipante di scrivere su un foglio uno stereotipo sessuale.
    L’animatore mescola questi fogli e ne fissa uno a caso sulla schiena di ciascun partecipante (può anche preparare dei fogli con degli stereotipi «di riserva»). Quindi ciascuno porta sulla schiena uno stereotipo ma non sa quale. Lo scopo del gioco è quello di scoprire lo stereotipo scritto sulla propria schiena. Per questo i partecipanti si incontreranno gli uni con gli altri e si faranno delle domande. Si formano così delle coppie nelle quali ciascuno può porre all’altro un massimo di tre domande a cui si può rispondere solo “si” o “no”. Se i due giocatori non riescono dopo tre domande a scoprire qual’è lo stereotipo di cui sono portatori la coppia si separa e si costituiscono nuove coppie.
  2. « I quadri viventi »
    In gruppi da 3 a 6 persone ( a seconda della grandezza del gruppo) bisogna fissare, mimandola, una situazione che esprime uno stereotipo sessuale della vita quotidiana. L’animatore affida a ciascun gruppo una situazione diversa come per esempio « fine giornata : i membri della famiglia a casa prima di cena » oppure « Dopo cena la famiglia guarda la tele » domandando loro di sottolineare le attività stereotipate che potrebbero avere gli uomini e le donne. I gruppi dispongono di qualche minuto per poter preparare i « quadri ».Appena sono pronti ciascun gruppo mette in scena le diverse situazioni. Questo esercizio può essere proposto come introduzione di un lavoro di riflessione sui ruoli in funzione dei sessi.
  3. « Sono uomo o donna perché….»
    Fin dall’inizio dell’incontro , all’accoglienza, distribuire un badge con una scheda da riempire : « sono uomo o donne perché… ». i partecipanti compilano il badge (eliminando la dicitura inutile)
    Ciascun partecipante porterà il badge almeno nel corso della prima giornata dell’incontro.
    Nel corso dello svolgimento del seminario , saranno condivise le diverse espressioni durante i vari giri di tavolo o all’inizio delle sequenze di formazione.
    Il dibattito si crea molto rapidamente intorno alle espressioni usate (per esempio circa delle rappresentazioni parentali o delle rappresentazioni sessuali…)